La consiglia (e la consente) Giovanni
Stravato, coordinatore di redazione di Latina Oggi per la zona di
Fondi, Terracina e Formia. Che in questa intervista spiega anche
perchè quello di giornalista sia un mestiere duro e difficile.
Ci racconta la sua esperienza? Com'è
diventato giornalista?
“Proprio come te, ho
cominciato scrivendo sul giornale dell’istituto di scuola superiore
che ho frequentato, il Liceo scientifico “da Vinci” di Terracina.
Si chiamava “Il Lionardo” e pubblicava tre numeri all’anno. Una
bella esperienza. Poi sono arrivati il giornalismo radiofonico, la tv
e la carta stampata che probabilmente è anch’essa una tappa. E sì,
perché il futuro, per giovani come voi ma anche i “vecchi” come
me è ormai sul web, che è immediato, flessibile, a costi contenuti
per chi edita e chi fruisce”
Cosa consiglia ai giovani che
vogliono imparare il mestiere?
Di darsi da fare, ma
solo se la passione è forte. Perché è un mestiere difficile,
faticoso, che per gli orari e le responsabilità che comporta mette a
dura prova anche gli affetti. Un mestiere che però ti dà sensazioni
forti, cariche di adrenalina. Come quando la sera spegni la luce del
tuo ufficio con la quasi certezza di avere fatto uno scoop, di avere
dato – come si dice – un buco. E poi quella della mattina
successiva, quando accarezzi la carta del giornale che ‘profuma’
di inchiostro. Momenti che però hanno un prezzo da pagare in termini
di impegno, rigore, determinazione, disciplina. Soprattutto
disciplina, perché un giornale - così come una radio, una tv o un
portale – è un’organizzazione la cui conduzione richiede
decisioni immediate, all’istante. E c’è poco da fare: chi decide
è il direttore; si può discutere certo, ma l’ultima parola è la
sua.
Per tutto questo se non c’è
passione, fame di giornalismo, è meglio lasciar perdere”.
È possibile fare delle
collaborazioni al giornale presso cui lavora?
“Si, ma
quanto meno dopo il diploma o meglio dopo la laurea. Preferibilmente
in Scienze della comunicazione”.
M. C.
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